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Notiziario

REDAZIONE
EDITORIALE 
Mediatore Culturale
 
Il mediatore Culturale è una figura professionale di recente nascita, nata dall'esigenza di creare un ponte tra gli utenti stranieri e le istituzioni del paese ospitante. (continua...)
Lo straniero immigrato si trova a vivere a cavallo di due culture: quella del paese di origine, di cui conserva le radici, e quella del paese di accoglienza, nel quale deve creare una nuova rete di relazioni.
Ogni cultura ha un diverso modo di percepire le cose: dal confronto fra le generazioni e fra i sessi, alla religione e alle tradizioni. Il mediatore opera nel punto di incontro delle due culture, sia a livello umano e sociale, sia a livello tecnico e amministrativo.
Da una parte il mediatore porta le sue conoscenze e le sue competenze, come la padronanza della legislazione di vari paesi;
contemporaneamente cerca risposte concrete alle richieste di cui è portatore.
Tutto ciò porta questa figura professionale a instaurare una fitta rete di relazioni e contatti con i vari enti che regolano lo svolgimento sociale, giuridico e lavorativo, di ogni cittadino. Il concetto di intercultura non è semplice: si tende a concretizzare una cultura che sta "nel mezzo", mentre l'intercultura evidenzia distanze, differenze e a volte conflitti tra le due culture a confronto.
Sono ormai alcuni anni che i mediatori Culturali operano su tutto il territorio, in collaborazione con Enti, pubblici e privati, e con le varie Associazioni del Terzo Settore.
I primi corsi di formazione che furono fatti erano basati sulle esperienze di altri paesi europei, in particolar modo di quello francese.
I Mediatori hanno acquisito  conoscenze di antropologia, e norme e leggi italiane nei diversi servizi socio-sanitari.
Successivamente sono stati esaminati tutti gli aspetti tecnici del ruolo e gli elementi fondamentali per intervenire nei servizi, così da creare un territorio di azione ampio per il lavoro e per aumentare in qualità e quantità le prestazioni.  
Un lavoro di mediazione è un fenomeno dinamico e non statico, uno strumento per la conoscenza del cambiamento e della trasformazione sociale.
Si deve definire un rapporto “circolare” tra soggetto conoscente e soggetto conosciuto: il conoscente segue e aiuta il conosciuto, mentre il conosciuto diventa soggetto attivo che interpreta il conoscente, in una relazione di reciprocità.
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